Dal confronto internazionale, rispetto alla media dei paesi OCSE, o rispetto ad alcuni Paesi più direttamente comparabili per grado di sviluppo socio-economico, dimensioni e collocazione geografica, emerge chiara la conferma di un posizionamento del nostro Paese particolarmente modesto. La posizione dell’Italia rispetto al resto dei Paesi è costantemente negativa per diversi sotto-gruppi del campione, il che conferma il posizionamento dell’Italia in altre statistiche o graduatorie:
a) I dati PISA confermano in modo ricorrente un posizionamento relativamente modesto del nostro Paese nelle rilevazioni delle competenze dei quindicenni scolarizzati: tali dati sulla performance complessiva del sistema scolastico nazionale si ripercuotono necessariamente sugli esiti della rilevazione delle competenze in età adulta
b) Il livello di istruzione e scolarità nel nostro Paese, nonostante gli sviluppi quantitativi dell’ultimo trentennio, resta al di sotto di quello di altri Paesi comparabili. La dispersione nella scuola superiore, e in particolare nell’università, è particolarmente elevata, nonostante la riforma del 3+2. Considerata la rilevanza dei processi di istruzione superiore nello sviluppo delle competenze rilevate in PIAAC, è evidente che tali deficit strutturali pesano in modo decisivo.
c) I dati relativi alla partecipazione al mercato del lavoro e ai tassi di occupazione del nostro paese confermano trend al di sotto di quello medio europeo per quanto riguarda:
- la partecipazione al mercato del lavoro della componente femminile;
- la partecipazione al mercato del lavoro degli over 55;
- il tasso di disoccupazione giovanile.
Considerata la rilevanza delle esperienze di lavoro (che emerge con evidenza anche dai risultati dell’indagine) nello sviluppo delle competenze misurate in PIAAC, è evidente che tali debolezze strutturali del mercato del lavoro influiscono sulla performance complessiva del nostro Paese.
d) Se la “quantità” di lavoro risulta carente (dati sopra indicati), lo è altrettanto la “qualità” delle occupazioni disponibili, che emerge come particolarmente modesta, per quanto distribuita in modo ineguale nelle diverse aree del Paese. Occupazioni con povero contenuto di competenze e un sistema di imprese a basso livello di innovazione producono minori stimoli alla acquisizione e al mantenimento delle competenze nella popolazione.
L’italia nei risultati dell’indagine
I risultati dell’indagine PIAAC evidenziano il divario dell’Italia dagli altri Paesi partecipanti:
– nelle competenze di literacy il punteggio medio degli adulti italiani tra i 16 e i 65 anni è pari a 250, punteggio significativamente inferiore rispetto alla media OCSE dei Paesi partecipanti all’indagine, pari a 273;
– nelle competenze di numeracy il punteggio medio degli adulti italiani tra i 16 e i 65 anni è pari a 247, punteggio significativamente inferiore rispetto alla media OCSE dei Paesi partecipanti all’indagine, pari a 269.
Media Literacy | S.E. | Media Numeracy | S.E. | |
Italia | 250 | 1,1 | 247 | 1,1 |
Media OCSE-PIAAC | 273 | 0,2 | 269 | 0,2 |
I Paesi che si collocano significativamente sopra la media OCSE sono Giappone, Finlandia, Paesi Bassi, Australia, Svezia, Norvegia, Estonia e Belgio che collocano la popolazione di appartenenza al livello 3; mentre i paesi che si collocano significativamente al di sotto della media OCSE sono Danimarca, Germania, Stati Uniti, Austria, Cipro, Polonia, Irlanda, Francia, Spagna e Italia, la cui popolazione si colloca al livello 2. Tutti gli altri Paesi (Repubblica Ceca, Repubblica slovacca, Canada, Korea, e Paesi del Regno Unito) non presentano differenze statisticamente significative rispetto alla media OCSE.
Punteggio medio di literacy dei Paesi partecipanti all’indagine PIAAC
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Le competenze analizzate dall’indagine PIAAC vengono espresse sotto forma di punteggi (scala da 0 a 500 punti) riconducibili a 6 diversi livelli di competenze: il raggiungimento del livello 3 è considerato come elemento minimo indispensabile per un positivo inserimento nelle dinamiche sociali, economiche e occupazionali. Gli adulti italiani (16-65 anni) si collocano per la maggior parte al Livello 2 sia nel dominio di literacy (42,3%) che nel dominio di numeracy (39,0%), il Livello 3 o superiore è raggiunto dal 29,8% della popolazione in literacy e dal 28,9% in numeracy, mentre i più bassi livelli di performance (Livello 1 o inferiore) vengono raggiunti dal 27,9% della popolazione in literacy e dal 31,9% in numeracy.
Livello 5
Pochi adulti riescono a raggiungere questo livello nei Paesi partecipanti: lo 0,7% nella media OCSE. Il paese che raggiunge la più alta percentuale di adulti che si colloca la Livello 5 è la Finlandia con il 2,2% della popolazione, seguito da Australia e Paesi bassi (1,3%), Svezia e Giappone (1,2%).
Livello 4
In media l’11,3% dei paesi partecipanti all’indagine raggiunge questo livello. Il Giappone (21,6%) e la Finlandia (20.0%) presentano la più alta percentuale di adulti a questo livello. L’Italia (3.3%) e la Spagna (4.7%) sono i paesi con la più bassa percentuale di adulti al Livello 4.
Livello 3
In media il 38,7% dei peasi partecipanti raggiunge questo livello, considerato dall’OCSE il livello per poter vivere e lavorare efficacemente nel XXi secolo. Questo livello viene raggiunto maggiormente da Giappone (49.2%), Slovacchia (44.5%) e Norvegia (42.6%). L’Italia ha la più bassa percentuale di adulti al livello 3 (26.5%) seguita dalla Spagna (28.0%).
Livello 2
In media il 33.7% dei paesi OCSE-PIAAC raggiunge tale livello. I paesi che vedono la maggiore percentuale di adulti al livello 2 sono l’Italia (42.3%) e la Spagna (39.4%), seguono Austria (37.9%), irlanda (37.8%) e repubblica ceca (37.7%).
Livello 1
Il 12,3% degli adulti partecipanti all’indagine OCSE-PIAAC raggiunge questo livello. Italia (22.3%), Spagna (20.4%)e francia (16.4%) collocano rispetto agli altri paesi la più alta percentuale di adulti a questo livello di competenza; le eccellenze sono sempre rappresentate da Giappone e Finlandia con al più bassa percentuale: rispettivamente 4.4% e 7.9%
Al di sotto del Livello 1
Nei paesi OCSE-PIAAC il 3.4% della popolazione raggiunge questo livello di competenza. La spagna ha la più alta percentuale di adulti al di sotto del livello 1 (7.3%) seguita da italia (5.6%) e Francia (5.4%). Il Giappone ha solo lo 0.6% della popolazione a questo livello, seguito dalla repubblica ceca con l’1.5%.
Sintesi ed elaborazione dati a cura di Simona Mineo.