Pubblicato il nuovo numero di Sinappsi dedicato ai lavoratori essenziali e vulnerabili

05.06.2024 – È disponibile online il numero 1-2024 della rivista Sinappsi. Il nuovo fascicolo dedica la parte monografica ai Lavoratori essenziali, lavoratori deboli dopo la pandemia. Otto articoli, firmati da ricercatori e studiosi esperti sul tema, che offrono una panoramica su diversi settori del lavoro essenziale, presentando analisi, dati ed esperienze. La sezione a tema libero, Saggi, presenta un contributo dedicato alle evidenze empiriche del Fondo nuove competenze, in cui si analizzano i fattori microeconomici che influenzano adesione e intensità di utilizzo del Fondo nelle imprese italiane.

Chi sono i lavoratori essenziali? Il concetto entra improvvisamente nel nostro ordinamento col decreto del 14 marzo 2020 nei primissimi giorni di lockdown. La chiusura dei luoghi di lavoro più visibili e stereotipati, gli uffici, i negozi, le fabbriche e il palesarsi della dipendenza quotidiana da forme di lavoro specifiche – la catena alimentare, la distribuzione, la cura – fa scoprire all’opinione pubblica che la vita quotidiana e la stessa sopravvivenza della società dipendono in gran parte da professioni che si fanno carico di lavori generalmente poco considerati, tanto da diventare pressoché invisibili. Sono lavori contraddistinti da impegno fisico, mansioni per lo più manuali, uno status spesso precario o poco tutelato, mal retribuito e, di fatto, socialmente svalutato.

Cosa rimane oggi di quell’attenzione e quali sono state le conseguenze di quell’esperienza? Una domanda a cui Sinappsi tenta di dare una risposta. Gli articoli giungono, nel loro insieme, a una duplice conclusione: i lavori essenziali sono svolti in misura crescente da persone di origine immigrata, spesso prive di idonei titoli di soggiorno, o da lavoratori ‘fragili’ per salari, numero di ore lavorate, tutele del welfare e posti ai margini del mercato del lavoro.

“Nel complesso questa special issue ha inteso fornire un contributo all’obiettivo di alimentare l’attenzione pubblica nei confronti del lavoro essenziale e insieme vulnerabile – si legge nell’Introduzione firmata dagli editors del numero Maurizio Ambrosini, Guglielmo Meardi, Michele Raitano – per non dimenticare l’impegno e anche il sacrificio di questi lavoratori nel tempo drammatico della pandemia, e per sollecitare un’apertura verso un futuro di maggiore giustizia nei confronti di chi svolge mansioni così importanti per la vita collettiva e così sistematicamente trascurate”.

Leggi il numero 1-2024.