Conclusioni del Consiglio (2014/C 30/03)

  • Emanante: Consiglio europeo
  • Fonte: G.U.U.E.
  • Numero fonte: 30
  • Data fonte: 01/02/2014
Conclusioni del Consiglio sul miglioramento dell'inclusione sociale dei giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo

Thesaurus: Dispersione, Inclusione sociale

Abstract:

I giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (c.d.  giovani in situazione NEET)  possono trovarsi in condizioni sociali negative quali l’isolamento, la mancanza di autonomia, i comportamenti a rischio e una salute psichica e fisica instabile, che li espongono, in uno stadio successivo della vita, a maggiori rischi di disoccupazione e di esclusione sociale. L’esclusione sociale dei giovani, specie quelli che si trovano in situazione NEET, può ripercuotersi negativamente sull’economia e avere costi notevoli per l’Europa. Nel 2011, la perdita economica dovuta al disimpegno dei giovani dal mercato del lavoro è stata pari a 153 miliardi di EUR, una stima prudente che corrisponde all’1,2 % del PIL dell’UE. I giovani in situazione NEET sono più o meno vulnerabili ed hanno caratteristiche e necessità diverse. C’è pertanto bisogno di un approccio «su misura» al fine di (re)integrarli, con efficacia e successo, nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione o formazione e nella vita sociale. Il Consiglio europeo invita pertanto gli Stati membri ad adottare azioni positive –  nel rispetto del principio di sussidiarietà – in materia di prevenzione del fenomeno NEET, in materia di istruzione, formazione e transizione scuola-lavoro, nonchè in materia di occupazione.

I giovani che non hanno un lavoro, né seguono un percorso scolastico o formativo (c.d.  giovani in situazione NEET)  possono trovarsi in condizioni sociali negative quali l’isolamento, la mancanza di autonomia, i comportamenti a rischio e una salute psichica e fisica instabile, che li espongono, in uno stadio successivo della vita, a maggiori rischi di disoccupazione e di esclusione sociale. L’esclusione sociale dei giovani, specie quelli che si trovano in situazione NEET, può ripercuotersi negativamente sull’economia e avere costi notevoli per l’Europa. Nel 2011, la perdita economica dovuta al disimpegno dei giovani dal mercato del lavoro è stata pari a 153 miliardi di EUR, una stima prudente che corrisponde all’1,2 % del PIL dell’UE. I giovani in situazione NEET sono più o meno vulnerabili ed hanno caratteristiche e necessità diverse. C’è pertanto bisogno di un approccio «su misura» al fine di (re)integrarli, con efficacia e successo, nel mercato del lavoro, nel sistema di istruzione o formazione e nella vita sociale. Il Consiglio europeo invita pertanto gli Stati membri ad adottare azioni positive –  nel rispetto del principio di sussidiarietà – in materia di prevenzione del fenomeno NEET, in materia di istruzione, formazione e transizione scuola-lavoro, nonchè in materia di occupazione.

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