Risoluzione

  • Fonte: G.U.U.E.
  • Numero fonte: 97
  • Data fonte: 28/04/2007
Risoluzione del Comitato economico e sociale europeo sul tema L'attuazione della strategia di Lisbona rinnovata (2007/C 97/13)

Thesaurus: Politiche sociali

Abstract:

Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) esprime il timore che il rilancio, nel 2005, della strategia di Lisbona non sia stato sufficiente ad assicurare il sostegno dei cittadini all’attuazione della Strategia. Considera l’intera strategia come un unico processo dinamico, che richiede una costante sintonizzazione negli Stati membri e nel Consiglio, e tra questi e la Commissione europea. Per conseguire questo risultato, occorre una cooperazione più specifica e concreta con le parti sociali e si rendono inoltre necessari un miglior programma normativo e un mercato interno ben funzionante.

il Consiglio europeo del 23 e 24 marzo 2006, nelle conclusioni della presidenza (punto 12), ha accolto con favore l’iniziativa del Comitato economico e sociale europeo volta ad accrescere l’appropriazione della strategia di Lisbona a livello comunitario, incoraggiando il comitato a continuare il suo lavoro e chiedendogli di presentare una relazione di sintesi a sostegno del partenariato per la crescita e l’occupazione all’inizio del 2008.

Il CESE definisce la sua posizione sulla strategia di Lisbona e i suoi lavori in materia con la risoluzione seguente:

L’attuazione della strategia di Lisbona rinnovata L’Ufficio di presidenza del Comitato economico e sociale europeo ha deciso, in data 14 febbraio 2007, di presentare una risoluzione al vertice di primavera.

Il Comitato economico e sociale europeo, in data 15 febbraio 2007, nel corso della 433a sessione plenaria, ha adottato la seguente risoluzione con 125 voti favorevoli e 10 astensioni.

1. Il Comitato economico e sociale europeo (CESE) si compiace per il seguito che la Commissione europea ha dato ai programmi nazionali di riforma (PNR) presentati dagli Stati membri. Tuttavia, il CESE teme che il rilancio della strategia di Lisbona nel 2005 non sia riuscito a assicurare la conoscenza diffusa della strategia tra i cittadini e il loro sostegno. Il CESE sottolinea che è cruciale l’appropriazione politica da parte degli Stati membri degli impegni presi congiuntamente in sede di Consiglio. Oltre alle summenzionate responsabilità degli Stati membri, sono necessari partenariati efficienti e nuove alleanze con le parti sociali e la società civile. Deve essere garantita e attentamente monitorata dalla Commissione europea un’efficace governance multilivello, che comprenda la consultazione delle parti direttamente interessate.

1.1 Il CESE ritiene che gli attuali metodi di valutazione dovrebbero essere completati da un’analisi comparativa trasparente dei risultati degli Stati membri in riferimento all’attuazione della strategia. A tal fine, raccomandazioni specificamente concepite per ciascuno Stato membro dovrebbero condurre a una discussione mirata e, eventualmente, a una revisione in sede di Consiglio in modo da individuare per il futuro i settori d’intervento fondamentali.

1.2 Il CESE è dell’avviso che, a livello nazionale, nel quadro della definizione e attuazione dei PNR, si debba consultare tempestivamente la società civile organizzata, in modo che tutte le parti interessate si assumano la responsabilità del processo, in vista di un partenariato e un coinvolgimento autentici. Un ruolo di rilievo dovrebbe essere svolto dai consigli economici e sociali nazionali e dagli organi analoghi nei paesi in cui questi esistono.

1.3 Il CESE concorda pienamente con la decisione di concentrare maggiormente l’attenzione sulla strategia rinnovata. Nel corso dell’estate 2007 il CESE presenterà quattro relazioni informative: Investire nella conoscenza e nell’innovazione, Il potenziale delle imprese, in particolare quello delle PMI, L’occupazione per le categorie prioritarie e Definizione di una politica energetica per l’Europa, le quali costituiranno la base della relazione di sintesi che esso presenterà nel 2008 al Consiglio europeo. Tali relazioni verranno elaborate in stretta collaborazione con i consigli nazionali economici e sociali e organi analoghi che rappresentano la società civile.

1.4 Il CESE mette in rilievo che la piena attuazione della strategia di Lisbona rinnovata comporta una politica macroeconomica coordinata che promuova attivamente la crescita e l’occupazione. Le buone prospettive economiche attuali non dovrebbero indebolire le ambizioni del Consiglio in tema di attuazione della strategia. L’interdipendenza tra le economie nazionali comporta che le riforme strutturali vengano attuate in un’ottica europea. I PNR andrebbero, pertanto, integrati in un quadro di politica macroeconomica paneuropeo, cui tutte le parti interessate dovrebbero contribuire. Il contesto internazionale va costantemente tenuto presente.

1.5 Il CESE sottolinea che si dovrebbe garantire che le incessanti trasformazioni industriali, la qualità del lavoro e la qualità della vita procedano parallelamente. Lo scopo dovrebbe essere quello di un equilibrio armonioso tra competitività, coesione sociale e sviluppo sostenibile. Lavorando per raggiungere questo fine, l’Europa e gli Stati membri devono chiarire il messaggio della strategia di Lisbona rinnovata in modo che i comuni cittadini abbiano una chiara comprensione degli obiettivi. Ciò esige una comunicazione efficace, che finora è mancata.

2. Il CESE considera l’intera strategia come un unico processo dinamico, che richiede una costante sintonizzazione negli Stati membri e nel Consiglio e tra questi e la Commissione europea. Per conseguire questo risultato, devono essere affrontate le seguenti questioni specifiche:

2.1 a livello nazionale e regionale — nei bilanci nazionali le priorità relative alla strategia di lisbona, comprese le risorse collegate, dovrebbero essere precisate più chiaramente, — tutta la catena dei sistemi d’istruzione e di formazione dovrebbe essere analizzata attentamente e i contenuti, sul piano della cultura generale e della formazione scientifica e tecnica dovrebbero essere di livello quanto più elevato possibile per permettere alle persone di adattarsi alle trasformazioni dell’ambiente e promuovere la partecipazione dei cittadini, la creazione di posti di lavoro di migliore qualità, l’imprenditorialità e l’innovazione, — si devono affrontare i cambiamenti demografici e i loro effetti sulla situazione finanziaria, sul mercato del lavoro e sui sistemi sanitari, — una riforma innovativa del mercato del lavoro si dovrebbe ispirare a misure di flexicurity, che promuovano la competitività e contemporaneamente assicurino un’adeguata sicurezza sociale, — si dovrebbero realizzare gli obiettivi di Barcellona relativi agli investimenti in R&S, — gli Stati membri devono usare in modo efficiente gli scambi di buone pratiche, che hanno anche il vantaggio di incentivare la convergenza degli obiettivi in tutta Europa;

2.2 a livello europeo — il Consiglio e la Commissione dovrebbero stabilire un calendario e delle scadenze per le priorità che sono state approvate, — è necessaria una politica comune dell’energia, — è di primaria importanza affrontare la questione del cambiamento climatico, — i fondi europei (Fondo regionale, Fondo sociale e 7o programma quadro di ricerca) e gli altri strumenti finanziari dell’UE, quali il programma quadro per la competitività e l’innovazione, dovrebbero puntare alle priorità della strategia di Lisbona;

2.3 a tutti i livelli — occorre una cooperazione più specifica e concreta con le parti sociali e le altre parti direttamente interessate nel quadro della formulazione delle politiche relative alla strategia di Lisbona e al loro follow-up, — sono necessari un miglior programma normativo e un mercato interno ben funzionante, che si propongano obiettivi di sviluppo economico, sociale e ambientale nel contesto delle trasformazioni globali.

3. Il CESE invita il Consiglio europeo a dare tutto il suo sostegno all’approccio sopra descritto e a coinvolgere la società civile organizzata come soggetto con un ruolo più attivo nell’attuazione della strategia di Lisbona rinnovata.