RISOLUZIONE DEL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA 15 LUGLIO 2003, N.175/02

  • Emanante: 1
  • Fonte: G.U.U.E.
  • Numero fonte: 175
  • Data fonte: 24/07/2003
sul capitale sociale e umano - costituire il capitale sociale e umano nella societa? dei saperi:apprendimento, lavoro, coesione sociale e genere (2003/c 175/02)

(1) RAMMENTANDO che il Consiglio europeo di Lisbona del marzo 2000 ha caldeggiato una societa dell’informazione per tutti ed ha sottolineato la necessita di investire in risorse umane e che ogni cittadino possieda le competenze necessarie per vivere e lavorare nella societa dell’informazione, nonche la necessita di favorire tutti gli aspetti della parita tra uomini e donne, compresa la riduzione della segregazione occupazionale; (2) RAMMENTANDO che il Consiglio europeo di Lisbona ha fissato l’obiettivo di accrescere il tasso di occupazione a una percentuale del 70 % e aumentare il numero delle donne occupate a una media superiore al 60 % entro il 2010, e che il Consiglio europeo di Stoccolma del marzo 2001 ha fissato obiettivi intermedi per i tassi di occupazione nella Comunita ed un obiettivo del 50 % per i lavoratori anziani entro il 2010; (3) TENUTO CONTO che il Consiglio europeo di Bruxelles del marzo 2003, nel contesto della strategia europea per l’occupazione, ha sottolineato l’importanza dell’investimento in capitale umano e dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, in quanto requisito preliminare ai fini della promozione della competitivita europea, del conseguimento di tassi elevati di crescita e di occupazione e della transizione a un’economia basata sulla conoscenza, e ha formulato l’invito di attuare il programma decennale relativo agli obiettivi per i sistemi di istruzione in tale contesto; (4) RAMMENTANDO che uno degli obiettivi nella lotta contro la poverta e l’esclusione sociale, approvati dal Consiglio europeo di Nizza del dicembre 2000 e riveduti dal Consiglio del dicembre 2002, e quello di sfruttare pienamente il potenziale della societa dei saperi e delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione, facendo in modo che nessuno ne sia escluso, prestando fra l’altro un’attenzione particolare alle esigenze dei disabili; (5) RAMMENTANDO il ruolo essenziale che le parti sociali, attraverso il loro programma di lavoro autonomo e in armonia con le tradizioni e le prassi nazionali, e le organizzazioni non governative dovrebbero svolgere, segnatamente nella riduzione del divario digitale, attraverso la promozione dell’accesso universale alla societa dei saperi e lo sfruttamento del potenziale che ne deriva, in particolare in termini di occupazione e di qualifiche; (6) RAMMENTANDO che il Consiglio, nella risoluzione dell’ottobre 2001, e-Partecipazione – Sfruttare le possibilita offerte dalla societa dell’informazione ai fini dell’inclusione sociale (1), invitava gli Stati membri, tra l’altro, a fornire formazione in materia di tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e altri tipi di apprendimento ai gruppi di popolazione svantaggiati, promuovere l’alfabetizzazione informatica, incoraggiare tutti i soggetti ad operare in partenariato e integrare l’approccio relativo alla parita di genere nelle politiche sulla e-partecipazione; (7) RAMMENTANDO che, conformemente alle conclusioni del Consiglio europeo di Barcellona del marzo 2002, e necessario garantire che tutti i cittadini, in particolare i gruppi quali le donne disoccupate, posseggano le qualifiche di base, soprattutto quelle relative alle TIC; (8) RAMMENTANDO che il piano d’azione eEurope 2005 include tra i settori chiave l’apprendimento per via elettronica (e-learning) e prevede azioni di riqualificazione nella societa dei saperi e che le conclusioni del Consiglio sulle competenze nel campo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e dell’e-business in Europa, del dicembre 2002, hanno sottolineato la necessita di proseguire, rafforzandoli ulteriormente, gli sforzi per colmare le lacune di e-competenze tuttora esistenti e gestire il problema degli sbilanciamenti; (9) RAMMENTANDO nel contesto dell’Anno europeo delle persone con disabilita 2003, le opportunita di partecipazione dei disabili alla societa dei saperi e la loro esigenza di accesso senza ostacoli, e la risoluzione del Consiglio del 6 febbraio 2003 e-Accessibility – Migliorare l’accesso delle persone con disabilita alla societa dei saperi ; (10) TENUTO CONTO delle conclusioni della conferenza

1. RICONOSCE il ruolo essenziale che la conoscenza insita nelle capacita individuali e nelle reti sociali puo svolgere nel contesto della strategia di Lisbona per assicurare che l’Unione europea diventi l’economia basata sulla conoscenza pia? competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.

2. SOTTOLINEA la necessita di sviluppare le interazioni positive tra capitale sociale ed umano in particolare in tre settori: l’apprendimento, il lavoro e la coesione sociale, integrando nel contempo la dimensione di genere in tutti questi settori.

3. INVITA gli Stati membri a prendere in considerazione gli aspetti del capitale sociale e umano in sede di programmazione, sviluppo e attuazione delle rispettive politiche e iniziative, in particolare, per quanto riguarda i seguenti settori, li invita a:

  • Apprendimento
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4. PRENDE ATTO degli impegni gia assunti dalle parti sociali nell’ambito del loro programma di lavoro autonomo e RACCOMANDA loro, in armonia con le tradizioni e prassi nazionali, di:

  • accrescere l’attenzione alla questione della formazione delle donne e degli uomini nella societa dei saperi;
  • rivolgere una particolare attenzione alla prosecuzione delle iniziative che favoriscano le pari opportunita di accesso alla formazione per le donne e gli uomini, quali misure pratiche a favore delle famiglie e alle iniziative concernenti le persone con disabilita ;
  • proseguire gli sforzi ai fini dell’attuazione del quadro d’azione sull’apprendimento lungo tutto l’arco della vita da esse definito nel 2002, con una particolare attenzione per gli aspetti summenzionati;
  • studiare e analizzare nuovi modi e possibilita di favorire l’accumulo e lo sviluppo di capitale umano e sociale in un ambiente professionale mutevole;
  • progredire in materia di responsabilita sociale delle imprese, dato anche il ruolo positivo che essa svolge per lo sviluppo delle comunita locali;
  • sostenere in diversi modi il conseguimento di un adeguato equilibrio tra vita professionale e vita privata che permetta ai cittadini di impegnarsi appieno nelle attivita familiari e sociali come pure nel volontariato, nella partecipazione civica e nella partecipazione politica;
  • rivolgere una particolare attenzione alla prospettiva di genere nell’elaborazione delle politiche in materia di TIC al fine di offrire agli uomini e alle donne parita di accesso ai posti di lavoro nelle TIC.

5. INVITA la Commissione a:

  • rivolgere particolare attenzione agli aspetti del capitale sociale e umano in tutte le sue politiche e iniziative in atto, garantendo un coordinamento e evitando inutili doppioni;
  • sottolineare il ruolo chiave del collegamento in rete, anche mediante le TIC, tra gli istituti di istruzione superiore, i centri di eccellenza e gli istituti di ricerca, per creare il capitale sociale per lo sviluppo e la diffusione di materiale e metodologie didattici di elevata qualita ;
  • continuare, in collaborazione con gli Stati membri, l’analisi sui temi inerenti al capitale umano e sociale, sulle loro mutevoli interazioni nella societa dei saperi e sulle loro ripercussioni sulle condizioni di vita e di lavoro; e perseguire una ricerca avanzata in questo settore, anche per il tramite dei suoi centri specializzati;
  • instaurare o rafforzare laddove gia esiste la cooperazione con altre istituzioni internazionali, e con i paesi terzi su temi inerenti al capitale sociale e umano nonche sviluppare una migliore analisi empirica in questo settore, anche nella prospettiva del vertice mondiale delle Nazioni Unite sulla societa dell’informazione che si terra nel dicembre 2003; e
  • assicurare l’integrazione della dimensione di genere nello svolgimento e sviluppo delle summenzionate attivita , nonche esaminare la necessita di valutazioni dell’impatto di genere, nei settori indicati, al fine di evitare effetti negativi indesiderati e migliorare la qualita e l’efficacia delle politiche.