Deliberazione Giunta Regionale 28 ottobre 2004, n.1577

  • Emanante: 3
  • Regione: Puglia
  • Fonte: B.U.R.
  • Numero fonte: 135
  • Data fonte: 11/11/2004
Por puglia 2000-2006. atto di indirizzo per l'attuazione del pit - linee guida.

Thesaurus: Istruzione, Lavoro, Politiche sociali

Abstract:

Il provvedimento approva le linee guida dei pit, in materia di gestione delle opere pubbliche e dei servizi, interventi in favore delle iniziative produttive, interventi in regime di aiuto e formazione.

 

Il Presidente della Giunta Regionale dott. Raffaele Fitto, assente l’Assessore alla Programmazione, Bilancio, Economato, Ragioneria, Finanze, Controlli Interni e di Gestione, dott. Rocco Palese, sulla base dell’istruttoria espletata dalla struttura PIT del Settore Programmazione e confermata dal dirigente dello stesso Settore e dal dirigente dell’Area di Coordinamento delle politiche comunitarie, riferisce quanto segue:

 

Il Programma Operativo Regionale 2000-2006 della Regione Puglia, approvato con decisione della Commissione Europea n. 2349 dell’08/08/00 e il relativo Complemento di Programmazione, adottato dalla G.R. con deliberazione n. 1697 dell’ 11/12/00 individuano dieci Progetti Integrati Territoriali (PIT).

Il 4 febbraio 2003, per semplificare e ottimizzare la fase di gestione dei PIT, il Comitato di Sorveglianza del POR Puglia 2000-2006 ha approvato la modifica al Complemento di Programmazione relativa alle procedure di attuazione, introducendo:

– lo strumento della convenzione, ai sensi dell’art. 30 del d.lgs 267/00, tra le Autonomie locali del PIT finalizzato all’individuazione del Soggetto responsabile e alla gestione in forma associata dello stesso PIT, attraverso l’Ufficio Unico;

 

– l’Accordo, previsto dall’art. 15 della L. 241/90, “Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e di diritto di accesso ai documenti amministrativi”, che disciplina gli impegni reciproci della Regione e del Soggetto Responsabile di ciascun PIT.

 

La Giunta Regionale, con provvedimento n. 2175 del 19/12/03, ha approvato lo schema di Accordo di cui sopra.Le Autonomie Locali dei singoli PIT stanno provvedendo alla sottoscrizione delle convenzioni, ai sensi dell’art. 30 del d.lgs 267/00.

In considerazione dello stato di avanzamento procedurale, allo scopo di favorire la gestione dei PIT, si ritiene opportuno fornire alle Autonomie Locali dei PIT alcuni indirizzi che richiamano i principi e la disciplina esistente in materia di attuazione ed esecuzione delle attivita .

Gli indirizzi proposti rispondono al bisogno che l’integrazione ricercata nella definizione degli interventi e delle operazioni che compongono il PIT, debba trovare corrispondenza nelle modalita con cui si assumono decisioni di indirizzo, amministrative e gestionali che ne danno attuazione in termini unitari nell’intero territorio del PIT.

L’impianto che l’atto proposto disegna, lungi dal ricercare meri spostamenti di singole funzioni, stimola la costituzione di un sistema di alta innovazione e di governance in grado di consentire la riunificazione della responsabilita attuativa in capo ad un unico soggetto, nonche di affrontare cosa? la complessita del PIT in termini unitari e, allo stesso tempo, partecipati dalla pluralita dei soggetti che vi aderiscono.

Esso consente, con l’utilizzo di tutte le risorse umane disponibili, sia tra il personale delle amministrazioni pubbliche, sia tra gli esterni che possano contribuire validamente alla realizzazione dei progetti integrati, di avere un unico interlocutore per la Regione, con evidenti vantaggi nell’attuazione della parte del POR riguardante i PIT, in termini di dialogo istituzionale, di efficacia nella gestione attuativa, oltre che nella rendicontazione e nel monitoraggio delle operazioni.

 

L’atto proposto, infine, spinge i territori interessati a costituire un livello decisionale di governo locale aggregato, in cui gli indirizzi politici, le scelte di sviluppo locale, la gestione amministrativa, gli investimenti imprenditoriali e le iniziative sociali trovino un luogo di elaborazione, decisione ed attuazione integrato ed unitario sull’intera area.

 

Gli aspetti che vengono approfonditi maggiormente nelle Linee guida per l’attuazione dei PIT sono la gestione esecutiva, i profili organizzativi, la gestione amministrativa, i profili finanziari e di contabilita .

 

Sulla base di quanto su esposto si propone alla Giunta di approvare le Linee guida per l’attuazione dei PIT, allegate alla presente deliberazione e di cui sono parte integrante.

 

Copertura finanziaria ai sensi della L.R. n. 28/2001Il presente atto non comporta alcun mutamento qualitativo o quantitativo di entrata o di spesa ne a carico del bilancio regionale ne a carico degli enti per i cui debiti i creditori potrebbero rivalersi sulla Regione.

 

Il Presidente della Giunta Regionale e l’Assessore alla Programmazione, Bilancio, Economato, Ragioneria, Finanze, Controlli Interni e di Gestione, sulla base delle risultanze istruttorie come innanzi illustrate, propongono alla Giunta l’adozione del seguente atto finale che rientra nella specifica competenza della Giunta Regionale, ai sensi dell’art. 4 della L.R. 7/97 lett. a) e d).

 

LA GIUNTA

 

Udita la relazione e la conseguente proposta del Presidente della Giunta Regionale;Vista la dichiarazione posta in calce al presente provvedimento da parte del dirigente del Settore Programmazione, del dirigente dell’Area di Coordinamento delle politiche comunitarie e del responsabile della Struttura PIT, che ne attestano la conformita alla legislazione vigente;A voti unanimi e palesi espressi nei modi di legge

 

DELIBERA

 

– di approvare le Linee guida per l’attuazione dei PIT, allegate alla presente deliberazione e di cui sono parte integrante;

 

– che all’atto di sottoscrizione dell’Accordo, ai sensi dell’art. 15 L. 241/90, potranno essere apportate eventuali modifiche allo schema adottato dalla G. R. con provvedimento n. 2175 del 19/12/03, coerenti con le linee guida approvate con il presente atto.

 

– di disporre che la presente deliberazione della Giunta Regionale sia pubblicata sul BURP della Regione Puglia.

 

Il Segretario della Giunta Il Presidente della GiuntaDott. Romano Donno Dott. Raffaele Fitto

 

REGIONE PUGLIA Settore Programmazione Area di coordinamento delleStruttura PIT Politiche Comunitarie

 

ATTO DI INDIRIZZO PER L’ATTUAZIONE DEI PIT – LINEE GUIDA

 

IndicePremessa

 

1 Il ruolo della Regione

 

2 La gestione esecutiva del PIT

 

3 Profili organizzativi

4 Gestione amministrativa

4.1 Gestione delle opere pubbliche e dei servizi

4.2 Interventi in favore delle iniziative produttive

4.3 Interventi in regime di aiuto

 

4.4 Formazione

5 Profili finanziari e di contabilita

5.1 Riunificazione della gestione finanziaria

 

5.2 Rapporti finanziari tra i soggetti del PIT – rendicontazioni

6 Il monitoraggio dei progetti integrati

6.1 Il monitoraggio dei singoli progetti

 

6.2 Il sistema informativo e di monitoraggio del Programma integrato nel suo complesso

7 La comunicazione dei progetti integrati

7.1 Costruire un piano di comunicazione dei progetti integrati

 

7.2 Coinvolgimento dei privati

 

Premessa. L’integrazione ricercata nella definizione degli interventi e delle operazioni che compongono il PIT deve trovare corrispondenza nelle modalita con cui si assumono decisioni di indirizzo, amministrative e gestionali che ne danno attuazione in termini unitari nell’intero territorio del PIT.L’impianto che si avvia a costituire, pertanto, lungi dal ricercare meri spostamenti di singole funzioni, e pensato come sistema di alta innovazione e di governance in grado di consentire la riunificazione della responsabilita attuativa in capo ad un unico soggetto, nonche di affrontare cosa? la complessita del PIT in termini unitari e, allo stesso tempo, partecipati dalla pluralita dei soggetti che vi aderiscono.Esso deve rivelarsi, percio, capace di utilizzare tutte le risorse umane disponibili, sia tra il personale delle amministrazioni pubbliche, sia tra gli esterni che possano contribuire validamente alla realizzazione del progetto.In tal modo e auspicabile che esso riesca a costituire un livello decisionale di governo locale aggregato, in cui gli indirizzi politici, le scelte di sviluppo locale, la gestione amministrativa, gli investimenti imprenditoriali e le iniziative sociali trovino un luogo di elaborazione, decisione ed attuazione integrato ed unitario sull’intero territorio.Il presente documento, pertanto, nel rispetto dell’autonomia e delle prerogative degli enti attuatori del PIT, intende richiamare i principi e la disciplina esistente in materia di attuazione ed esecuzione delle attivita oggetto del progetto integrato nonche di fornire alcuni indirizzi allo scopo di favorire il processo attuativo nel quale gli enti, con atti concordati gia definiti o in corso di definizione, sono impegnati (Accordo ai sensi dell’art. 15 L. 241/1990 con la Regione; convenzione ai sensi dell’art. 30 D.Lgs. 267/2000 ; eventuale accordo di programma ai sensi dell’art. 34 D.Lgs. 267/2000).Il suo contenuto, pertanto, potra essere tenuto presente, ove opportuno, per le modifiche ai regolamenti uffici e servizi degli enti interessati, ovvero potra costituire disposizioni direttive per l’attuazione dei PIT; per quanto necessario, esso sara tenuto presente nella definizione del contenuto del menzionato Accordo con la Regione.I seguenti indirizzi sono assunti nel rispetto delle disposizioni e degli orientamenti comunitari, nazionali e regionali vigenti in materia, e delle linee guida gia adottate, di cui costituiscono precisazione e ulteriore definizione.

 

1 Il ruolo della Regione

 

Il Complemento di Programmazione (CdP)del POR Puglia 2000 – 2006 ha optato per un elevato coinvolgimento delle Autonomie locali nei Progetti Integrati Territoriali cui viene destinata una parte considerevole delle risorse finanziarie del POR.I PIT, come previsto dal Quadro Comunitario di Sostegno, costituiscono una modalita di intervento che applica in concreto il principio di sussidiarieta , rendendo i territori e le Amministrazioni locali protagonisti nella formulazione e realizzazione degli interventi.La scelta operata in favore della progettazione integrata rappresenta una innovazione anche sul terreno istituzionale e amministrativo, essendo stato previsto uno specifico modello gestionale per i PIT che, recependo le riforme giuridico – amministrative della pia? recente produzione normativa, si presenta come modello assolutamente innovativo sul piano organizzativo e procedimentale.La Regione favorisce l’implementazione del sistema di relazioni tra enti che costituisce una risorsa permanente per i territori, contribuendo al superamento delle frammentazioni e fornendo prassi ed esperienze per le nuove logiche di rapporti fra livelli di Governo, coerentemente con quanto definito con il nuovo Statuto regionale.In tale ottica assume un rilievo strategico la modalita per il coordinamento e la gestione attuativa in sede locale dei PIT.E’ compito della Regione, nell’ambito dei suoi poteri di indirizzo, coordinamento e vigilanza sui PIT, assicurare che il percorso virtuoso dell’innovazione amministrativa e gestionale, finalizzato all’attuazione dello sviluppo locale, sia avviato uniformemente dalle amministrazioni locali e dai loro operatori professionali, in una logica di integrazione effettiva nel rispetto delle altrui competenze.Come gia indicato nel CdP e in precedenti indirizzi, nelle attivita oggetto del PIT che prevedono investimenti pubblici, la Regione intende favorire le soluzioni gestionali che individuano un unico beneficiario finale su tutto il territorio del PIT, dotato a sua volta di un unico ufficio il quale, in qualsiasi modo, sia in grado di adempiere in proprio tutti i compiti che, ai sensi della normativa comunitaria, consentano di ritenere in capo al soggetto presso cui e incardinato tale qualificazione.Per il PIT n. 10 “Sub Appennino Dauno” potranno essere previsti due beneficiari finali e due uffici unici in ragione della presenza sul territorio di due Comunita Montane, istituzioni sovracomunali dotate di propria autonomia organizzativa e gestionale.La soluzione dell’Ufficio PIT non ha effetti limitati al PIT poiche prevede l’istituzione ed il progressivo rafforzamento professionale di un unico ufficio amministrativo capace di dare attuazione amministrativa e supporto tecnico alle scelte di sviluppo operate con i PIT, e di coagulare le migliori risorse delle singole amministrazioni in un’ottica di cooperazione e scambio di esperienze, a tutto vantaggio del miglioramento organizzativo e gestionale delle azioni comuni, e della progressiva integrazione delle future scelte dei territori.Nelle tipologie di intervento connesse ai regimi di aiuto ed alla formazione, la Regione riveste il ruolo di beneficiario finale, ed in tale veste provvedera alla gestione delle iniziative medesime, coinvolgendo i soggetti locali con le modalita di seguito indicate e con gli impegni assunti con l’Accordo tra Amministrazioni a stipularsi con i soggetti del PIT. In particolare, per quanto concerne la formazione, si rimanda al paragrafo 4.4.La Regione, inoltre, si impegna a favorire ogni utile forma di reciproca informazione, collaborazione e coordinamento nella implementazione del PIT; a cooperare nella sua verifica periodica e, se opportuno, a concordarne gli occorrenti adattamenti ed aggiornamenti; ad attivare ed utilizzare appieno ed in tempi rapidi tutte le risorse finanziarie individuate per la realizzazione delle diverse tipologie d’intervento; a rimuovere, nelle diverse fasi procedimentali, ogni eventuale ostacolo amministrativo e procedurale.

 

2 La gestione esecutiva del PIT

 

Il PIT viene approvato dagli organi delle amministrazioni pubbliche locali coinvolte ordinariamente competenti che stipulano una convenzione organizzativa finalizzata, tra l’altro, a individuare le sedi dove vengono concordati gli indirizzi attuativi locali e la modalita di gestione attuativa.Nei casi in cui il PIT contempli opere pubbliche o di interesse pubblico dotate di uno studio di fattibilita (per i lavori di importo inferiore a 1.000.000 di euro) o di progettazione preliminare (per i lavori di importo pari o superiore a 1.000.000 di euro) non contemplate nel programma triennale dell’Amministrazione interessata, la sua approvazione ad opera del Consiglio (comunale, provinciale o di comunita montana) deve costituire anche la variazione del programma triennale medesimo.La convenzione individua inoltre uno degli enti quale Soggetto responsabile del PIT (di seguito Soggetto responsabile) con compiti di rappresentanza, coordinamento ed indirizzo, in attuazione delle decisioni dell’assemblea dei rappresentanti delle amministrazioni. Tutte le convenzioni hanno prestato al Soggetto responsabile la delega delle funzioni e servizi previsti in CdP e per la realizzazione di interventi, ai sensi dell’art. 30 d. lgs. n. 267/2000.Sulla base di tali indicazioni, e secondo quanto previsto dal CdP, in convenzione deve essere prevista una Unita organizzativa con il compito di curare l’attuazione amministrativa del PIT e dunque di svolgere tutti gli atti di natura gestionale occorrenti per la attuazione del PIT.Tale Ufficio, di seguito definito “Ufficio PIT”, potra essere individuato tra quelli gia esistenti presso il Soggetto responsabile, particolarmente ove quest’ultimo gia possegga, per capacita statutaria o per deleghe gia conferite, le intere capacita di attuazione richieste dal PIT, ovvero essere costituito ex novo.Nello schema della disciplina menzionata la programmazione degli interventi e adottata in via ordinaria dagli organi consiliari competenti di ciascun ente convenzionato; gli indirizzi e le decisioni di indirizzo politico-amministrativo successivi alla stipula della convenzione sono assunti in sede di assemblea dei Sindaci, Presidenti o loro delegati; in base ad essi, il Soggetto delegato, quale capofila responsabile del PIT, esercita la propria capacita di indirizzo nei confronti dell’Ufficio per la gestione del PIT che provvede all’attivita amministrativa e promozionale.Tutte le funzioni di direzione, impulso e controllo sull’attivita dell’Ufficio sono esercitate dall’organo di indirizzo del Soggetto responsabile sempre nell’ambito degli indirizzi assunti e concordati in sede assembleare con gli altri convenzionati; mentre tutta l’attivita amministrativa gestionale deve essere condotta dall’Ufficio PIT.A capo dell’Ufficio per la gestione del PIT vi e un preposto con autonome funzioni dirigenziali, individuato nelle forme e con le modalita previste nella convenzione fra gli enti; ove questa non vi abbia provveduto, la relativa decisione potra essere assunta in sede di assemblea degli enti convenzionati, fermo restando che la nomina, la preposizione e la attribuzione delle funzioni verra conferita, ai sensi degli articoli 109 e 110, comma 1, del D.lgs. 267/2000, dal Sindaco o dal Presidente dell’ente presso il quale l’Ufficio e incardinato.

 

3 Profili organizzativi

 

Le eventuali modifiche da apportare ai regolamenti uffici e servizi, ovvero gli altri atti che si ritengano in grado di conseguire il medesimo effetto, potranno definire gli effetti organizzativi della esistenza dell’Ufficio PIT. L’Ufficio costituisce anzitutto “l’unita organizzativa responsabile della istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonche dell’adozione del provvedimento finale” , ai sensi dell’art. 4, Legge 241/1990, in relazione all’implementazione e realizzazione del PIT e di tutte le attivita e gli interventi in esso previsti che ricadano nelle attribuzioni delle amministrazioni convenzionate. Di conseguenza il dirigente responsabile dell’Ufficio PIT puo assumere in proprio, ovvero distribuire i compiti di responsabile dei procedimenti che saranno attivati; in particolare, per i lavori pubblici, egli va considerato il “dirigente cui e affidato il programma triennale” per gli interventi connessi al PIT, di cui all’art. 4 del d.P.R. 21 dicembre 1999, n.554. Per tali attivita , ma in particolare per quanto attiene alle responsabilita connesse alla realizzazione dei lavori pubblici, sara altamente opportuno che egli possa contare su relazioni con gli uffici di tutti gli enti convenzionati che gli consentano di avvalersi della rispettiva opera, a meno che l’ente presso il quale l’Ufficio PIT e incardinato non possegga gia in proprio le attribuzioni necessarie alle intere incombenze richieste dall’attuazione del PIT, e l’Ufficio disponga percio di personale, risorse tecniche e documentali adeguate. Il dirigente dell’Ufficio PIT potra cosa? individuare i responsabili unici per i lavori pubblici, ovvero affidare gli incarichi progettuali dell’amministrazione, avvalendosi del personale di tutti gli uffici degli enti convenzionati che posseggano i requisiti di legge. Spettera ai regolamenti uffici e servizi, ovvero ad altri atti di indirizzo adottati dall’assemblea dei rappresentanti dei PIT, in grado di conseguire il medesimo effetto, stabilire i criteri con i quali verranno compiute tali attivita . Tali compiti sarebbero, senza dubbio, facilitati laddove il dirigente dell’Ufficio PIT possa considerarsi superiore gerarchico in confronto a tutto il personale degli enti convenzionati coinvolto in qualche attivita di attuazione del PIT; al riguardo potranno essere utilizzate tutte le tecniche organizzative utili, quali, ad esempio, l’avvalimento o il distacco.

 

4 Gestione amministrativa

 

Il Soggetto responsabile, per effetto della delega convenzionale, assume la titolarita degli eventuali procedimenti di espropriazione e di quelli di concessione, autorizzazione, nulla – osta, visti, assensi, e di ogni altro atto comunque necessario per l’attuazione del PIT, oltre che di quelli connessi alle opere pubbliche da realizzare nell’intero territorio del PIT, in sua esecuzione.Il Soggetto responsabile attua le relative funzioni amministrative a mezzo dell’Ufficio PIT.

 

4.1 Gestione delle opere pubbliche e dei servizi

 

Approvato il PIT e stipulato l’Accordo tra Regione e Soggetto responsabile, si provvede alla progettazione esecutiva (o, nei casi di legge, definitiva); il progetto va trasmesso alla Regione, la quale lo sottopone al parere del Nucleo per gli investimenti pubblici, per la valutazione della sostenibilita gestionale dell’opera, ed al responsabile di misura; ottenuta l’approvazione, la Regione adotta l’impegno di spesa. La delibera con la quale sono approvati i progetti esecutivi (o, nei casi di legge, definitivi) e viene deciso il sistema di realizzazione del lavoro, va adottata, per effetto della delega di funzioni contenuta nella convenzione, dalla Giunta del Soggetto responsabile, eventualmente in conformita a modalita concordate con le altre amministrazioni convenzionate; in tal senso vanno interpretate le disposizioni delle convenzioni in proposito in quanto solo in tal modo e possibile trattenere i flussi finanziari in un unico bilancio e ritenere il responsabile quale unico soggetto beneficiario. La procedura di gara viene svolta interamente sotto la direzione dell’Ufficio PIT, al cui dirigente deve ritenersi riservata la presidenza delle commissioni di gara e di concorso (art 107 d. lgs. n. 265/2000), in attuazione e nel rispetto degli indirizzi assunti in sede di Assemblea dei rappresentanti del PIT, eventualmente fissati in un regolamento e precisati a cura dell’organo di indirizzo politico esecutivo del Soggetto responsabile. All’esito della gara, ove necessario, si provvede alla rideterminazione del quadro economico che va trasmesso alla Regione, la quale provvede alla riformulazione dell’impegno di spesa; le somme rinvenienti da eventuali ribassi d’asta rimangono a disposizione della finanza del PIT per nuove operazioni, coerenti con il PIT, attivabili secondo le procedure ordinarie. La Regione dispone la liquidazione del pagamento di un anticipo pari al 7% dell’intero contributo, mentre i successivi trasferimenti sono liquidati sulla base degli atti di liquidazione disposti dall’Ufficio PIT. L’attuazione degli interventi infrastrutturali, naturalmente, non puo prescindere da una collaborazione stretta ed attiva con i singoli enti convenzionati. Ad esempio, il responsabile del procedimento per la realizzazione dei lavori potra essere individuato dal dirigente dell’Ufficio PIT, se le convenzioni e gli indirizzi lo consentano, tra il personale delle amministrazioni convenzionate; analogamente, in base a quanto concordato tra i convenzionati, potranno essere utilizzate procedure per l’affidamento degli incarichi progettuali e di quelle connesse alla direzione lavori ed ai collaudi, ad opera dell’Ufficio PIT, con preferenza nell’utilizzo delle risorse interne alle amministrazioni interessate. Nel rispetto delle indicazioni dal CdP, la parte di finanziamento dedicata alle spese generali (progettazione, direzione lavori, collaudo, consulenze, etc. ) non potra superare i valori percentuali nello stesso previsti. All’esito del collaudo, si procede alla consegna dell’opera all’Amministrazione che ne sia titolare.

 

4.2 Interventi in favore delle iniziative produttiveSistema di agevolazione

Le modalita di intervento in favore delle iniziative produttive nell’ambito del PIT sono quelle del sistema di incentivi denominato Pacchetto Integrato di Agevolazioni, definite con procedura di Avviso Pubblico regionale. Tale sistema, utilizzando i regimi di aiuto esistenti e nel rispetto dei relativi inquadramenti comunitari, unifica, integra e semplifica le procedure di accesso e di concessione delle agevolazioni finanziarie previste dalle misure del POR PUGLIA 2000/2006 n. 4.1, n. 4.20, n. 3.11 e n. 3.13.Al fine di coordinare il procedimento di valutazione, selezione e finanziamento del Pacchetto Integrato di Agevolazioni, e costituito un Gruppo Tecnico di Coordinamento costituito dal Dirigente regionale dell’Area di Coordinamento delle Politiche Comunitarie, dai Responsabili delle misure del POR Puglia 2000/2006 suddette, da un Rappresentante dell’Autorita Ambientale e dal dirigente dell’Ufficio PIT. Tale Gruppo tecnico di coordinamento si avvale per tutte le attivita di propria competenza del supporto di Sviluppo Italia S.p.A.Finalita

Oggetto del Pacchetto Integrato di Agevolazioni sono piani pluriennali di investimento finalizzati alla utilizzazione, tramite l’ampliamento della base produttiva (ai sensi della misura 4.1 azione c) del POR PUGLIA 2000/2006), dei risultati derivanti da interventi di trasferimento tecnologico (ai sensi della misura 3.13 del CdP del POR PUGLIA 2000/2006) e da interventi nel campo della ricerca industriale e sviluppo precompetitivo (ai sensi della misura 3.13 del CdP del POR PUGLIA 2000/2006).

Il Pacchetto Integrato di Agevolazioni come sopra definito puo includere, oltre agli interventi suindicati, anche investimenti per acquisizione di servizi reali (ai sensi della misura 4.1 azione A del CdP del POR PUGLIA 2000/2006), e per formazione specifica (ai sensi della misura 4.20 azione C del CdP del POR PUGLIA 2000/2006).Per le iniziative che prevedono incremento occupazionale puo essere richiesto, inoltre, l’aiuto all’occupazione ai sensi della misura 3.11 azione C del CdP del POR PUGLIA 2000/2006.

Soggetti beneficiari

Il Pacchetto Integrato di Agevolazioni puo essere proposto da:

a) Imprese di Medie dimensioni che alla data di presentazione della manifestazione d’interesse abbiano approvato almeno due bilanci e che nell’esercizio precedente abbiano registrato un fatturato non inferiore a 7 milioni di euro, ovvero non inferiore a 2,7 milioni di Euro nel caso di imprese di servizi.

b) Consorzi di Piccole e Medie imprese operanti in uno o pia? settori produttivi legati da rapporti di complementarieta e che possano esprimere stabili sinergie a carattere prevalentemente tecnologico, produttivo e di mercato. Le singole imprese aderenti al Consorzio devono essere gia operanti o di nuova costituzione e, con riferimento al primo caso, devono aver approvato almeno due bilanci alla data di presentazione della manifestazione d’interesse.Possono accedere alle agevolazioni le imprese ed i loro Consorzi in possesso dei requisiti di cui alle lettere a) e b) suddette che operano nel settore delle attivita manifatturiere di cui alla Sezione “D” e nel settore dei servizi di cui alle Divisioni 63, 64, 72, 73 della “Classificazione delle attivita economiche ISTAT ’91” che intendano realizzare programmi di investimento nell’ambito di proprie unita produttive localizzate nei territori dei PIT.

 

Procedure e modalita di accessoEntro i termini definiti con Avviso pubblico, il soggetto proponente presenta alla Regione Puglia la manifestazione d’interesse composta da una domanda di accesso e da un progetto di massima sottoposto successivamente dalla Regione Puglia alla valutazione del Gruppo Tecnico di Coordinamento che si esprime sulla compatibilita con gli obiettivi ed i criteri definiti nell’Avviso.La Regione Puglia, sulla base delle indicazioni e delle osservazioni espresse dal Gruppo Tecnico di Coordinamento, comunichera ai soggetti proponenti l’esito motivato della valutazione. Per ulteriori dettagli sulle procedure di accesso e sui criteri di valutazione si rimanda alla scheda di misura 4.1 del CdP.

 

4.3 Interventi in regime di aiuto

 

Nel caso di interventi attivabili mediante regimi di aiuto si seguiranno le procedure individuate dalle misure di riferimento.

 

4.4 Formazione

In relazione agli interventi cofinanziati dal FSE da realizzare nell’ambito dei PIT, la legge regionale del 7 agosto 2002 n. 15 prevede il conferimento alle Province di tutte le funzioni amministrative in materia di formazione ed orientamento professionale, sia pure con l’esclusione di alcune specifiche competenze o ambiti che restano espressamente attribuiti alla Regione.Il Consiglio regionale, nella seduta del 27/07/04 con la “Legge di assestamento bilancio 2003 e prime variazioni bilancio 2004”, ha modificato il primo comma dell’art. 22 della legge 15/02 disponendo che, a partire dall’annualita POR 2006, l’affidamento a soggetti pubblici e privati dello svolgimento delle attivita di formazione e orientamento professionale e determinato attraverso periodici avvisi pubblici da emanare e pubblicare sul Bollettino ufficiale della Regione Puglia a cura delle Province le quali, previa verifica dei requisiti di ammissibilita , effettuano la valutazione di merito dei progetti, garantendo i principi di trasparenza e di imparzialita . Unica eccezione che riguarda le attivita mantenute alla competenza regionale e rappresentata da quelle riportate nel comma 4 dell’art. 16 della Legge suindicata, inerenti in particolare l’attuazione di interventi di particolare rilevanza, innovativita e sperimentalita , individuati con specifici atti di programma che vengono riservati alla competenza regionale con le relative funzioni di vigilanza e controllo.Allo scopo di assicurare sia l’uniformita nella programmazione dell’attivita formativa, nella definizione degli avvisi pubblici e nella valutazione delle proposte, sia il rispetto dei tempi di spesa per l’utilizzo delle risorse comunitarie e statali, la Regione Puglia, sentite le Province, definisce lo schema di avviso pubblico da adottare da parte delle singole Province, la ripartizione delle risorse finanziarie tra esse, la tempistica di emanazione dei bandi e di valutazione delle proposte.La Giunta regionale, con regolamento da approvare entro il 31 dicembre 2004, sentite le Province e le organizzazioni sindacali, adattera per l’attuazione delle attivita di cui sono responsabili le Province, le procedure di cui all’art. 49 della Legge regionale n.13/2000 (relativo alla selezione dei progetti di formazione ed inserimento lavorativo).Nelle more dell’adozione di tale regolamento e dell’atto di programma che indichera quali interventi verranno riservati alla competenza regionale, e comunque dell’avvio delle nuove procedure a partire dall’annualita POR 2006, tutte le attivita amministrative e gestionali inerenti gli interventi formativi nell’ambito dei PIT continueranno ad essere assicurate dalle competenti strutture regionali.Oltre alle competenze di esclusiva titolarita regionale individuate nella programmazione, indirizzo e coordinamento, monitoraggio, valutazione, coordinamento nella emanazione dei bandi, la Regione continuera , dunque, provvisoriamente a mantenere le competenze relative alla gestione, individuate dalla Legge regionale n. 15/2002 nelle seguenti: gestione dei finanziamenti; stipula delle convenzioni; attivazione dei processi gestionali, amministrativi e finanziari; vigilanza tecnica, didattica ed amministrativa; verifica amministrativa e contabile.I compiti che potranno essere svolti direttamente dall’Ufficio PIT, responsabile della gestione complessiva per ciascuno dei PIT pugliesi, per quanto concerne l’espletamento delle attivita cofinanziate dal FSE sono individuati nei seguenti :

– collaborazione nella fase di predisposizione dei bandi con particolare riferimento al rispetto delle priorita evidenziate all’interno dei Programmi PIT approvati;

– informazione, animazione e sensibilizzazione sul territorio sia nella fase precedente la pubblicazione dei bandi, sia nel periodo di apertura degli stessi;

– verifica di coerenza rispetto agli obiettivi e ai fabbisogni emersi all’interno dei programmi PIT, secondo le modalita che saranno indicate nei bandi.

 

Profili finanziari e di contabilita Le note che seguono costituiscono semplici orientamenti operativi aventi l’obiettivo di facilitare ed uniformare i profili contabili dell’attuazione dei PIT; ferma restando la necessita di assicurare l’identificazione di un solo soggetto quale beneficiario finale degli interventi pubblici, l’ordinamento contabile viene definito, anche in termini diversi da quelli prospettati, dalle amministrazioni chiamate all’attuazione.

 

4.5 Riunificazione della gestione finanziaria

La individuazione di un unico beneficiario finale comporta che la gestione finanziaria dei trasferimenti connessi agli investimenti pubblici e imputata al Soggetto responsabile per effetto della delega conferitagli con la convenzione e dell’obbligo assunto con l’Accordo con la Regione; esso cura percio tutti gli adempimenti contabili, dall’impegno alla spesa, e rendiconta tutte le spese del PIT alla Regione secondo le indicazioni da questa fornite, ed alle altre amministrazioni convenzionate, nei modi e nei termini concordati in convenzione.Il Soggetto responsabile avra cura di iscrivere nel bilancio pluriennale ed annuale:

– le entrate derivanti dal finanziamento dei programmi e dei progetti di propria pertinenza,

– i trasferimenti per la realizzazione dei progetti da realizzare nel territorio degli enti deleganti,

– i trasferimenti rinvenienti dalle altre Amministrazioni convenzionate per il funzionamento dell’Ufficio PIT e per la conduzione dell’attivita attuativa in generale.Ove il PIT contempli interventi in tutto o in parte gia realizzati, i contributi ad essi afferenti possono essere utilizzati esclusivamente per altre operazioni coerenti con gli obiettivi e le linee di intervento del PIT coerentemente con gli orientamenti e le decisioni in proposito gia conseguite dall’amministrazione regionale.

 

Nel bilancio del Soggetto responsabile, le entrate potranno essere ripartite, a seconda della loro origine, nel Titolo II (Entrate derivanti da contributi e trasferimenti correnti dello Stato, della Regione e di altri Enti pubblici anche in rapporto all’esercizio di funzioni delegate dalla regione), e nel Titolo VI (Entrate da servizi per conto di terzi); quanto alle spese, troveranno allocazione, a seconda della loro natura, nel Titolo I (Spese correnti), nel Titolo II (Spese in conto capitale), e nel Titolo IV (Spese per servizi per conto di terzi).Le poste finanziarie legate alle risorse del PIT per interventi da realizzare nei territori delle Amministrazioni convenzionate, diverse dal Soggetto responsabile, sono contabilizzate come entrate e spese per conto terzi, ai sensi degli articoli 165 e 168 del D.Lgs. 267/2000, e sono ordinate esclusivamente in capitoli, secondo la partizione contenuta nel regolamento di contabilita del Soggetto responsabile; le previsioni e gli accertamenti d’entrata conservano l’equivalenza con le previsioni e gli impegni di spesa.Le disponibilita per l’esecuzione del PIT possono confluire in un unico programma annuale di spesa, deliberato dal competente organo del Soggetto responsabile, che recepisce gli eventuali indirizzi espressi in sede di assemblea dei rappresentanti delle amministrazioni convenzionate; il programma esecutivo di gestione e attribuito all’Ufficio PIT con la determinazione degli obiettivi di gestione e con l’assegnazione delle dotazioni necessarie di risorse finanziarie ( art. 169 D.Lgs. 267/2000 ).Tutte le operazioni relative al PIT, intese come insieme dei procedimenti di acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese, vanno ricondotte nell’ambito delle competenze dell’Ufficio PIT che le esercita mediante l’adozione di determinazioni del dirigente ad esso preposto ai sensi degli articoli 183 e 192 del D.Lgs. 267/2000 e nell’osservanza della normativa che regola detti procedimenti contenuta nel Titolo III della parte II? del T.U.E.L.In sostanza, l’Ufficio PIT si configura come unico ed autonomo centro di spesa, concentrando in esso tutte le operazioni di accredito, utilizzo e rendicontazione.Il visto di regolarita contabile attestante la copertura finanziaria, da apporre sui provvedimenti del dirigente all’Ufficio PIT che comportano impegni di spesa, e di competenza del Responsabile del Servizio Finanziario del Soggetto responsabile ai sensi dell’art. 151, comma 4, del D.Lgs. 267/2000. Nell’ambito delle rispettive competenze, i rapporti tra il preposto all’Ufficio PIT ed il Responsabile del Servizio Finanziario del Soggetto responsabile vanno improntati alla massima collaborazione e nel rispetto del principio dell’efficacia gestionale.

 

4.6 Rapporti finanziari tra i soggetti del PIT – rendicontazioni

 

I rapporti finanziari tra gli enti convenzionati sono regolati nel dettaglio, oltre che dalle convenzioni, da apposite direttive della assemblea, anche su proposta dell’Ufficio PIT e/o del Soggetto Responsabile.Le operazioni di rendicontazione, nel rendiconto della gestione agli organi politici del Soggetto responsabile, seguono la disciplina contabile prevista ai sensi del D.Lgs. 267/2000 – Testo Unico degli Enti Locali, ed in conformita al regolamento di contabilita del medesimo Soggetto responsabile; in via ordinaria sono effettuati anche gli eventuali controlli di gestione e strategici, oltre che quelli di legittimita .La rendicontazione alla Regione va effettuata in conformita alle disposizioni che regolano i finanziamenti contenute nei Regolamenti comunitari, ed alle direttive ed ai sistemi che l’Ente regionale provvedera ad adottare.La rendicontazione da fornire ai soggetti convenzionati, infine, segue le disposizioni concordate in convenzione fra essi, e le eventuali direttive disposte dall’assemblea.Tutte le attivita di rendicontazione, in ogni caso, sono di competenza dell’Ufficio PIT, fatti salvi i compiti del Servizio Finanziario ai fini della contabilita generale dell’ente.La revisione contabile interna e effettuata in via ordinaria dal Collegio dei revisori del Soggetto responsabile, ai sensi dell’art. 239 del D.Lgs. 267/2000.

 

5 Il monitoraggio dei progetti integrati

Il monitoraggio dei Progetti Integrati Territoriali assume un ruolo determinante per il successo delle iniziative sotto diversi aspetti in quanto consente di: 3 individuare gli elementi caratterizzanti la gestione dei PIT;3 produrre elaborati di sintesi ed analitici; 3 controllare gli stati di avanzamento dei progetti a livello finanziario (raccolta ed analisi di informazioni relative al costo totale, agli impegni ed ai pagamenti emessi), fisico (raccolta e gestione delle informazioni relative alle realizzazioni del progetto in riferimento ad indicatori specifici), procedurale (raccolta informazioni relative a steps definiti a seconda delle tipologie di progetto e caratteristici dei singoli processi di attuazione);3 verificare eventuali aree di criticita che richiedono interventi diretti;3 valorizzare i risultati raggiunti e favorire interventi di diffusione e condivisione dei risultati ;3 contribuire a misurare l’impatto dei progetti.

A tal fine l’attivita di monitoraggio di ciascun PIT deve essere finalizzata al soddisfacimento di due esigenze prioritarie ben distinte tra loro: 3 garantire il controllo dell’avanzamento dei singoli progetti che costituiscono il Programma nel suo insieme, nonche contribuire alla erogazione e certificazione della spesa nei confronti dell’amministrazione regionale in modo specifico per gli interventi in relazione ai quali il Comune presso il quale e dislocato l’Ufficio PIT risulta soggetto beneficiario, coerentemente con quanto disposto al riguardo dai Regolamenti Comunitari e dal CdP del POR Puglia 2000-20063 assicurare l’analisi, la diffusione e la valorizzazione dei risultati a livello territoriale raggiunti dal Programma nel suo insieme.

 

Nell’ambito di ciascun PIT dovranno pertanto essere avviate due distinte tipologie di attivita finalizzate alla realizzazione di: I. un sistema di monitoraggio relativo ai singoli progettiII. un sistema informativo e di monitoraggio del Progetto Integrato nel suo complesso.

 

5.1 Il monitoraggio dei singoli progetti

Il controllo dell’avanzamento delle singole operazioni, delle quali l’ente presso cui e localizzato l’Ufficio PIT risulta soggetto beneficiario, come nei casi delle infrastrutture e dei servizi, verra svolto direttamente dall’Ufficio PIT, cosa? come stabilito dai Regolamenti Comunitari e dal CdP del POR Puglia 2000-2006.In questi casi e fatto obbligo all’Ufficio di effettuare direttamente il monitoraggio delle singole operazioni utilizzando le procedure e gli strumenti individuati dalla Regione. In particolare l’Ufficio PIT dovra provvedere alla completa ed esatta compilazione dei dati richiesti dal Sistema regionale di monitoraggio MIR (“Monitoraggio degli interventi Regionali”) in uso presso la Regione Puglia, con l’obiettivo di supportare le azioni di monitoraggio, valutazione e rendicontazione richieste dallo Stato e dall’Unione Europea, provvedendo in particolare nei confronti della Regione:

– al monitoraggio ed al controllo di gestione delle operazioni previste nell’ambito degli interventi del POR Puglia;

– alla gestione efficace ed efficiente dei flussi informativi fra le varie strutture preposte al controllo e all’attuazione delle operazioni, attraverso la raccolta centralizzata delle informazioni sullo svolgimento del progetto e la disponibilita immediata di informazioni di sintesi e di dettaglio sullo stato di attuazione.

In particolare l’ufficio PIT e tenuto a rendere disponibile agli uffici ed alle strutture regionali preposte alle attivita amministrative di gestione, di controllo, di coordinamento e di attuazione dei progetti previsti dal POR 2000-2006, le informazioni necessarie per favorire:

– la raccolta di informazioni inerenti l’avvio, l’avanzamento e la conclusione dei progetti finanziati dal POR, nonche la rendicontazione degli stessi;

– la produzione di rapporti di dettaglio e di sintesi a vari livelli di aggregazione delle informazioni (Misure, azioni, Aree Geografiche, Aree di Intervento …) sullo stato di realizzazione del progetto integrato (con riferimento agli indicatori fisici, finanziari e di impatto), in modo da consentire lo svolgimento di azioni di gestione, coordinamento e controllo;

– la elaborazione di informazioni, necessarie per lo svolgimento delle azioni di monitoraggio e sorveglianza richieste dagli organismi nazionali e comunitari;

– l’archiviazione e la gestione della documentazione di riferimento e di supporto;

– la pubblicazione sul sito regionale e sugli organi di stampa maggiormente diffusi a livello locale di informazioni di interesse pubblico sulle caratteristiche del progetto integrato e sul suo stato di attuazione.

I dati inseriti all’interno del sistema regionale di monitoraggio dall’Ufficio PIT verranno sottoposti a verifica e controllo da parte delle strutture regionali preposte, anche ai fini di quanto previsto dai Regolamenti comunitari in tema di rendicontazione e certificazione della spesa.

Per le operazioni che prevedono come beneficiari finali soggetti diversi dal Soggetto responsabile del progetto integrato, l’attivita di monitoraggio verra svolta a cura dei medesimi soggetti, individuati nell’ambito del CdP del POR Puglia 2000-2006. L’Ufficio PIT, attraverso opportune intese con questi soggetti, potra attivare azioni finalizzate ad avere compiutezza di informazioni su tutti gli interventi previsti dal progetto integrato.

Va sottolineato che il sistema MIR (che verra utilizzato dagli Uffici PIT attraverso la rete Internet a partire dalla messa a disposizione del nuovo sistema denominato “MIRWEB” prevista a partire dal 2004) gia prevede al proprio interno la funzionalita di Monitoraggio dei Progetti Integrati finalizzata a consentire il controllo dell’avanzamento delle operazioni che concorrono all’attuazione dei PIT, in particolare negli aspetti legati a:

– Monitoraggio finanziario dei PIT che analizza gli impegni e i pagamenti emessi;

– Monitoraggio di realizzazione dei PIT che evidenzia gli stati di avanzamento legati agli indicatori fisici delle operazioni;

– Monitoraggio procedurale che analizza l’avanzamento procedurale dei progetti.

 

Il sistema MIR mettera inoltre a disposizione degli utenti dei PIT a differenti livelli di abilitazione, alcune informazioni e funzionalita presenti al proprio interno (legate ad esempio alla gestione del programma di intervento, alla gestione delle operazioni, al monitoraggio ed alla pubblicazione di documenti su siti istituzionali) che costituiscono la base informativa privilegiata per la costituzione del monitoraggio complessivo dei Programmi in favore dei territori interessati.

 

5.2 Il sistema informativo e di monitoraggio del Programma integrato nel suo complesso

L’Ufficio competente all’attuazione di ciascun PIT potra usufruire di un sistema informativo e di monitoraggio georeferenziato finalizzato a valutare l’andamento gestionale delle attivita , nonche ad analizzare, valorizzare e diffondere i risultati conseguiti dal Programma nel suo insieme. Tale sistema informativo verra costituito a livello nazionale a cura del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione e della Rete dei Nuclei di Valutazione regionali e messo a disposizione dei territori interessati. Nello svolgimento di tale attivita potranno essere utilizzate le informazioni messe a disposizione dal sistema MIR per quanto concerne i singoli interventi promossi dai vari Fondi Strutturali in riferimento ad ogni singolo PIT, sia per le opere di tipo infrastrutturale, sia per quanto concerne le altre tipologie di progetti (formazione, servizi, regimi di aiuto).L’architettura del sistema di monitoraggio georeferenziato dei PIT prevede in particolare:

– un archivio di dati centrale che fornira sia elaborazioni pubbliche inerenti l’insieme dei PIT osservati nelle diverse regioni Obiettivo 1, sia informazioni ed elaborazioni riservate, consultazioni on-line ed analisi georeferenziate relative a singoli PIT;

– archivi di dati regionali che svolgono la duplice funzione di fornire dati di monitoraggio ed analisi dei singoli PIT a livello locale, nonche di costituire lo strumento di alimentazione dell’archivio dati centrale.

L’obiettivo di fondo e quello di predisporre uno strumento utile per garantire il controllo del processi attuativi dei PIT permettendo a tutti gli attori coinvolti a vario titolo nello stesso processo di accedere a tutte le informazioni a disposizione sull’attuazione del programma nel suo complesso.

Ulteriori obiettivi sono quelli connessi al soddisfacimento delle esigenze di trasparenza dell’intero processo attuativo, nonche alla individuazione delle eventuali criticita relative all’attuazione delle singole operazioni programmate con la conseguente possibilita di riservarsi una tempestiva possibilita di intervento.

La creazione di un efficace sistema informativo e di monitoraggio di ciascun PIT da mettere a disposizione dei singoli territori risponde inoltre all’esigenza di garantire continui flussi informativi sia nei confronti dei soggetti coinvolti direttamente (amministrazioni comunali, personale dell’Ufficio PIT, rappresentanti del partenariato economico e sociale, soggetti destinatari etc.), sia dell’intera cittadinanza residente sul territorio dei PIT, con particolare riferimento alla messa a disposizione di documenti, modelli e dati di sintesi generali e riferiti a singole tipologie di interventi.Una sezione di tale sistema informativo potra eventualmente essere dedicata all’inserimento di un’area “Forum” sede di interazione collegiale da destinare alla promozione di temi sui quali i soggetti del partenariato possono proporre il loro punto di vista, nonche avanzare proposte e suggerimenti volti ad accrescere l’efficacia e l’impatto del PIT. In tale ambito il Forum puo rappresentare infatti uno strumento importante per favorire il confronto partecipato anche sugli aspetti tecnici dell’attuazione e gestione di ciascun PIT, rafforzando la cooperazione tra le istituzioni ed i soggetti ed organismi coinvolti nel medesimo territorio.

La costruzione del sistema informativo del PIT risponde anche all’esigenza di valorizzare a pieno il contributo del partenariato economico e sociale, attraverso una sezione specificamente orientata a fornire informazioni dettagliate ed aggiornate sulla presenza di tali soggetti, nonche sul ruolo e sugli impegni acquisiti nell’ambito del Programma e delle singole tipologie di interventi (tale sezione puo essere utilizzata anche per registrare le informazioni connesse alle riunione partenariali svolte nell’ambito del PIT, a partire dalla tenuta ed archiviazione dei verbali di seduta, della documentazione prodotta etc.). L’utilizzo del sistema informativo puo al riguardo favorire una pia? ampia e partecipe adesione del partenariato socioeconomico a tutte le fasi di attuazione del PIT, con particolare riferimento sia alla gestione integrata dello stesso con altri programmi presenti nel medesimo ambito territoriale, sia alla individuazione di opportunita e strumenti di intervento aggiuntivi in grado di rafforzare ulteriormente le strategie di sviluppo promosse nell’ambito della progettazione integrata.Un ulteriore funzionalita di tale sistema informativo e rappresentata inoltre dalla gestione di informazioni cartografiche e geografiche acquisite nel contesto dell’attivita del PIT in modo da consentire la consultazione dei dati inerenti gli interventi sviluppati sul territorio interessato, ed allo stesso tempo il monitoraggio complessivo delle opere e delle relative interazioni con il territorio. Tale attivita risponde ad una duplice esigenza di particolare rilievo nell’ambito della fase di attuazione di ciascun PIT:

– codificare tutte le informazioni di carattere ambientale e territoriale necessarie a valutare eventuali situazioni di particolare impatto o pressione delle opere nel contesto nel quale si sviluppano;

– ottimizzare e rendere fruibile, anche a carattere pubblico, l’informazione geografica relativa ai temi di interesse, basandosi su soluzioni tecnologiche e standard di formato cartografico condiviso dalla Pubblica Amministrazione sia locale, sia regionale.

 

La predisposizione di un efficace sistema informativo e di monitoraggio relativamente alle attivita di ciascun PIT potra inoltre costituire un utile punto di riferimento da estendere anche alla gestione di altri programmi di intervento a sostegno dello sviluppo locale, contribuendo ad accrescere le competenze delle amministrazioni pubbliche locali in tema di programmazione e gestione di interventi complessi in favore del territorio.

 

6 La comunicazione dei progetti integrati

 

6.1 Costruire un piano di comunicazione dei progetti integrati

La comunicazione nella Progettazione Integrata gioca un ruolo determinante nel mettere in collegamento le amministrazioni tra loro e le amministrazioni con il partenariato istituzionale, socio-economico e con il territorio. Assume un ruolo sempre pia? importante man mano che i progetti entrano nella fase di attuazione, favorendo un percorso di appropriazione del Progetto stesso da parte del territorio. Occorre, percio, dare forza al ruolo e alla funzione della comunicazione nella progettazione integrata, in quanto il modello partecipativo delle decisioni facilita l’accesso di tutti i portatori di interesse ai tavoli di concertazione, impone ai soggetti titolari della responsabilita di mettere alla prova la loro capacita di ascolto (feed-back), la loro abilita di mobilitare e coinvolgere risorse (partecipazione) e di intessere relazioni (attivare e gestire le reti). La comunicazione, dunque, e a disposizione degli attori locali della progettazione integrata come strumento in grado di realizzare un efficace coordinamento partecipativo: da un punto di vista statico essa puo essere rappresentata come una infrastruttura, necessaria al dialogo interistituzionale e fra istituzioni e cittadini; favorisce relazioni fiduciarie tra il cittadino, la Pubblica Amministrazione e i vari attori a diverso titolo coinvolti aumentando il senso di appartenenza al processo e facilitando la diffusione di pratiche innovative;da un punto di vista dinamico la comunicazione e anche una leva strategica che facilita il processo di apprendimento istituzionale in atto attraverso la progettazione integrata e, per questo, deve entrare, fin da subito, a far parte delle azioni che il territorio, attraverso il modello di coordinamento che si e dato, deve porre in essere per gestire ed accompagnare tale processo.Definire una strategia di comunicazione di un Progetto Integrato significa orientare i comportamenti dei soggetti titolari della funzione comunicativa verso determinati obiettivi considerando le risorse a disposizione, i risultati da raggiungere, gli ostacoli da superare e le opportunita da cogliere. La strategia, inoltre, deve produrre un’idea-guida che riempia di significato tutte le iniziative di comunicazione che si intendono porre in atto per il successo del PIT. Il traguardo operativo di una strategia e il Piano di Comunicazione che traduce le indicazioni ideative in un quadro di azioni ed operazioni concrete.Nella definizione di una strategia si deve tenere ben presente il contesto in cui ci si muove: la strategia deve integrare altre azioni di comunicazione associate a diverse e contemporanee iniziative locali di sviluppo.Per comprendere meglio il quadro dei ruoli e delle responsabilita istituzionali in merito alla definizione e all’attuazione di una strategia di comunicazione del Progetto Integrato vanno considerati due percorsi lungo i quali si allineano i flussi comunicativi:esiste un percorso di tipo verticale in cui la comunicazione assolve ad una funzione di collante tra Istituzioni e Istituzioni, con l’obiettivo del rafforzamento dell’organizzazione interna al Progetto Integrato;esiste un percorso di tipo orizzontale in cui la comunicazione assolve in primis ad una funzione di rafforzamento di una identita storica, culturale, economica o sociale di un determinato territorio intorno ad un’Idea-Forza progettuale; assolve, inoltre, ad una funzione di animazione territoriale e ad una funzione di servizio, con l’obiettivo finale di facilitare l’appropriazione del Progetto Integrato da parte del territorio.

 

Per raggiungere un efficace livello di organizzazione interna del PIT e necessario che il Soggetto responsabile orienti le sue azioni di comunicazione nella direzione di mettere in rete le Istituzioni coinvolte nel PIT, attraverso azioni quali l’elaborazione di Sistemi Informativi o l’attivazione e la gestione delle reti istituzionali.A tale riguardo il Settore comunicazione istituzionale della Regione Puglia svolgera un’azione di supporto all’attivita di comunicazione messa in atto dal PIT, anche a garanzia del rispetto del Regolamento comunitario n. 1159/2000.Nel percorso orizzontale, invece, l’obiettivo strategico e l’appropriazione del PIT da parte del territorio: anche in questo caso e necessario la messa in rete delle Istituzioni e del territorio, coinvolgendo gli stakeholders territoriali, i potenziali beneficiari finali, l’opinione pubblica, i media. Il coinvolgimento mirera ad attivare reti di relazioni tra questi gruppi target ed i soggetti istituzionali attraverso la mediazione operativa dell’organo di gestione del PIT. Il Soggetto responsabile dovra , inoltre:mobilitare le risorse materiali ed immateriali presenti in una determinata area;rafforzare l’identita intorno all’Idea-Forza;accompagnare i potenziali destinatari alla partecipazione attiva alle scelte e all’acquisizione dei benefici in termini economici e sociali.Per impostare correttamente le attivita di comunicazione, “il comunicatore del PIT” deve sapere che condividere non vuol dire semplicemente trasferire un’Idea-Forza al territorio mediante azioni di mera informazione ma significa soprattutto fare in modo che l’Idea-Forza possa essere comunicata, socializzata e realizzata nei comportamenti e nelle relazioni quotidiane della rete territoriale. In altri termini socializzare l’Idea-Forza vuol dire innanzitutto fare in modo che essa non venga definita e, soprattutto, percepita dagli attori del sistema territoriale come un elemento di tipo top-down, soltanto in questo modo l’Idea-Forza puo assumere il ruolo di motore principale verso un’azione quotidiana orientata ad obiettivi comuni e, soprattutto, orientata alla creazione di una rete territoriale che diventi rete sociale di sviluppo. Un percorso opportuno per aumentare la potenzialita dell’Idea-Forza mediante una sua socializzazione si sviluppa in alcune macro-azioni fondamentali:analisi di contesto;analisi dei flussi e delle infrastrutture di comunicazione;pianificazione delle azioni di comunicazione socializzanti.

 

6.2 Coinvolgimento dei privati

All’interno della progettazione integrata, la partecipazione dei privati e determinante per la realizzazione delle iniziative imprenditoriali per quelle di formazione e servizi, e per l’integrazione con gli interventi infrastrutturali. Uno dei fattori critici di successo per la realizzazione di un Progetto Integrato e l’ascolto dei privati, che rappresentano le forze attive sul territorio, e delle rappresentanze economiche e sociali che degli attori locali sono portavoce e testimoni. E’ necessario avviare un lavoro che, al di la dell’informazione sugli strumenti di attuazione (bandi e avvisi pubblici), possa facilitare l’avvio di un dialogo di portata pia? ampia che investa la progettazione integrata nelle sue diverse fasi. L’integrazione con i privati va costruita con azioni mirate di coinvolgimento e motivazione. L’animazione territoriale deve perseguire i seguenti obiettivi:informare sulle scelte strategiche del Progetto Integrato in fieri e sugli investimenti pubblici che verranno realizzati (opere infrastrutturali e marketing territoriale);rilevare la propensione dei privati e degli imprenditori a realizzare investimenti nel territorio interessato dal Progetto Integrato ed ad individuare i settori di interesse e le relative criticita da affrontare.

L’animazione territoriale puo realizzarsi nelle seguenti azioni:lancio di manifestazione di interesse verso iniziative private;realizzazione di Workshop di animazione;attivazione di sportelli territoriali;organizzazione di incontri con il partenariato economico e sociale e le rappresentanze degli interessi;La comunicazione non riguarda esclusivamente la fase di progettazione o di attuazione, ma interessa l’intero processo di realizzazione: il ruolo del Soggetto responsabile e della struttura organizzativa di gestione si puo, in questa fase, dimensionare sulla creazione di percorsi di affiancamento per aree di problemi/bisogni da offrire ai soggetti, che intendono realizzare interventi ed inserirsi attivamente nella realizzazione del processo.Nella fase di attuazione del Progetto Integrato vengono realizzati gli interventi programmati, per cui il tipo di comunicazione che si instaura tra i soggetti e la tecnostruttura del Progetto Integrato e di tipo funzionale, in quanto legata ai tempi ed alle procedure del Progetto Integrato ed al “rispetto delle regole” dei soggetti impegnati nella presentazione dei progetti e nella realizzazione degli interventi. L’interazione che si sviluppa in questa fase e la risposta qualitativa del lavoro svolto nelle fasi di animazione territoriale e di assistenza. I privati, che sono stati riceventi dell’informazione sul Progetto Integrato in fase di animazione, diventano destinatari di un processo di accompagnamento attraverso l’affiancamento. I processi comunicativi che coinvolgono i privati sul tema della Progettazione Integrata devono essere oggetto di valutazione. Valutare l’efficacia delle azioni di coinvolgimento dei privati serve a testare gli strumenti utilizzati e ad identificare le possibili aree di miglioramento per l’impostazione delle fasi successive dello stesso Progetto Integrato o di altre iniziative di sviluppo locale.