DPR – Decreto Presidente della Repubblica 13 giugno 2023, 81

Regolamento concernente modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, recante: «Codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell'articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165»

Thesaurus: Codice di Comportamento, Modifiche

Abstract:

Il presente Decreto, in vigore dal 14 luglio 2023, apporta modifiche al Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 “Codice di comportamento dei pubblici dipendenti”  che – a norma dell’art. 54, D.Lgs. 165/2001 – definisce i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.

Tra le principali novità, di seguito elencati, alcuni articoli e commi introdotti al sopra citato DPR n. 62/2013:

  • Art. 11-bis – Utilizzo delle tecnologie informatiche;
  • Art. 11-ter  – Utilizzo dei mezzi di informazione e dei social media;
  • all’Art. 13 è inserito il comma 4-bis – Il dirigente cura la crescita professionale dei collaboratori, favorendo le occasioni di formazione e promuovendo opportunità di sviluppo interne ed esterne alla struttura di cui è responsabile;
  • all’Art. 15 è inserito il comma 5-bis –  Le attività di cui al comma 5 includono anche cicli formativi sui temi dell’etica pubblica e sul comportamento etico;
  • all’Art. 17 è inserito il comma 2-bis – Alle attività di cui al presente decreto le amministrazioni provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, senza nuovi o ulteriori oneri a carico della finanza pubblica.

Più nel dettaglio, tra le principali novità del dpR, compaiono: la  responsabilità attribuita al dirigente per la crescita professionale dei collaboratori, e per favorirne le occasioni di formazione e le opportunità di sviluppo, nonché l’espressa previsione della misurazione della performance dei dipendenti anche sulla base del raggiungimento dei risultati e del loro comportamento organizzativo; l’espressa previsione del divieto di discriminazione basato sulle condizioni personali del dipendente, quali ad esempio orientamento sessuale, genere, disabilità, etnia e religione; la previsione che le condotte personali dei dipendenti realizzate attraverso l’utilizzo dei social media non debbano in alcun modo essere riconducibili all’amministrazione di appartenenza o lederne l’immagine ed il decoro. Attenzione viene dedicata anche al rispetto dell’ambiente, per contribuire alla riduzione del consumo energetico, della risorsa idrica. Tra gli obiettivi anche la riduzione dei rifiuti e il loro riciclo.